ATTILIO FORGIOLI
I LUOGHI DEL TEMPO
a cura di Luca Cavallini
Dopo le rassegne dedicate a Mino Ceretti, Franco Zazzeri e Togo, il Museo della Permanente organizza una personale di Attilio Forgioli, quarto capitolo del ciclo Monografie, incentrato sui Maestri della Permanente.
In mostra sono esposte circa ottanta opere, tra dipinti a olio su tela, pastelli e acrilici su carta. Le opere sono state selezionate prevalentemente tra quelle realizzate nel corso degli ultimi anni, con diversi lavori inediti esposti per la prima volta in questa mostra.
Accanto alle opere più recenti non mancano alcuni lavori del passato, che consentono di ripercorrere l’evoluzione tematica e stilistica avvenuta nel corso degli anni, spaziando dalle serie più note e iconiche (Paesaggi, Montagne, Residence, Frutti) agli ultimi cicli (Ritratti, Figure distese, Per Van Gogh, Salò sul lago).
I Paesaggi, le Montagne, i Residence e i Frutti sono caratterizzati da viluppi inestricabili di linee, da macchie e filamenti di colore che sembrano sempre sul punto di dissolversi: le pennellate si sfiorano, si rincorrono e si perdono in un complesso gioco di intrecci e di sovrapposizioni. Il segno frammentato fatto di continue deviazioni e interruzioni fa emergere da un fondale indefinito grumi di colore che si addensano e si moltiplicano, come in un quadro in divenire non ancora cristallizzato sulla tela.
Invece di definire immagini compiute in sé, Forgioli ci introduce nel percorso creativo da cui si generano le immagini stesse, invitandoci a districare i grovigli di linee, a svelare le figure nascoste in una fitta trama di luci e di colori, a scoprire l’essenza delle cose celata oltre la superficie.
Negli ultimi anni Forgioli ha sperimentato soluzioni tecniche e stilistiche nuove, utilizzando tele chiare e carte intelate bianche, da cui emergono con forza colori saturi, ma anche fondali neri, molto diversi dalle tele grezze del passato, in cui l’uso di velature sovrapposte rendeva la superficie pittorica stratificata e offuscata.
Nei lavori più recenti, sia su tela che su carta, la ricerca della tensione che da sempre contraddistingue il suo linguaggio assume forme anche molto lontane dal passato. La compenetrazione tra osservazione del dato reale e dimensione della memoria si traduce in immagini più sintetiche ed essenziali, con colori a volte puri che si sostituiscono alle infinite sfumature e declinazioni cromatiche di un tempo. Il lento processo di metamorfosi degli oggetti, trasfigurati da una materia sfibrata e da un affastellarsi di lacerti deformati dal tempo, lascia il posto a una pittura più istintiva e più immediata, con composizioni aniconiche tendenti all’informale, soprattutto nei pastelli e nelle opere di piccolo formato.
Proprio per valorizzare le nuove soluzioni adottate negli ultimi anni, viene dedicata particolare attenzione ai pastelli, terreno privilegiato di sperimentazione su cui Forgioli si è focalizzato con estremo interesse, con esiti anche molto diversi rispetto ai dipinti su tela.
Le opere recenti testimoniano come Forgioli, da poco varcata la soglia dei novant’anni, continui a dipingere con straordinaria prolificità e forza creativa, portando a compimento il percorso di sperimentazione avviato molti decenni fa.
La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato, con un testo critico di Luca Cavallini.
Info:
Inaugurazione: Mercoledì 10 maggio, ore 17.00
apertura al pubblico 11 Maggio – 10 Giugno 2023
orari dal lunedì al sabato, 10.00-13.00 14.30-18.00
ingresso libero