A tutti coloro che hanno voglia di faticare
per far riemergere dal passato
tracce di storia perdute nel tempo
Nel corso di ogni indagine tra i suoi documenti, l’archivio della Permanente si rivela un luogo carico di suggestioni in cui poter trovare infiniti spunti di approfondimento riguardo tante personalità pronte a narrare, attraverso le carte, le proprie vicende di artisti, di mecenati, di collezionisti e di amanti del bello, raccontandoci sogni, aspettative, delusioni, che sin dalla metà dell’Ottocento hanno contribuito ad arricchire l’arte italiana e la sua storia.
La peculiarità di questo archivio risulta dall’intreccio di fondi diversi, di realtà culturali differenti eppure per certi aspetti simili, appartenenti a due associazioni create a più di vent’anni di distanza l’una dall’altra con finalità solo in parte divergenti, in una Milano capitale morale del neo Stato unitario, in cui venivano consolidandosi decisivi processi di rinascita culturale e sociale.
La Società per le Belle Arti e l’Esposizione Permanente di Belle Arti, infatti, uniscono le loro forze nel 1883 in un’unica società, tuttora esistente, per perseguire insieme un sogno, uno spazio espositivo proprio in cui accogliere le suggestioni creative contemporanee aperte a sperimentazioni artistiche.
Tra i numerosi artisti che hanno partecipato in prima persona alla storia della Permanente raccontiamo oggi la storia di Achille Befani Formis (1830 – 1906), la cui vicenda artistica affiora dalle diverse realtà documentarie custodite nel nostro archivio con un rilievo da protagonista e secondo molteplici sfaccettature.
Ma chi era costui? Pittore di paesaggi lacustri e fluviali, di marine e di scene di genere campestri, di lui rimangono, sia in raccolte pubbliche che private suggestioni paesaggistiche del nord e sud Italia, particolari esotici catturati nel magico mondo mediorientale, vedute veneziane cariche di una luce tersa capace di descrivere con tocco analitico tanti piccoli dettagli. In molti casi l’ingresso delle sue opere in collezioni museali si deve non a lasciti postumi e a donazioni, bensì a premi riconosciutigli in vita e ad acquisti ministeriali o della famiglia reale effettuati mentre Formis era in piena attività.
Questo contributo si basa principalmente sulla documentazione custodita presso l’archivio della Permanente di Milano, di seguito ASBAEP, suddivisa nei fondi della Società per le Belle Arti, SBA (1844-1883), Esposizione Permanente di Belle Arti, EP (1869-1883), Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, SBAEP (1883- ) e Esposizione Nazionale di Belle Arti, ENBA (1881).
Per saperne di più
scarica il saggio LA VERA STORIA DI ACHILLE BEFANI FORMIS