Nasce a Napoli nel 1939 dove compie gli studi artistici nella locale Accademia con una tesi su Marc Chagall. È allievo di Armando De Stefano e Giovanni Brancaccio.
Già da quegli anni si delineano le sue scelte artistiche a contatto diretto con questi artisti e con quanto accadeva in quegli anni in Italia e all’estero attraverso l’informazione.
Nel 1957 espone per la prima volta in una mostra collettiva di artisti napoletani e vince i vari premi istituiti dall’Accademia di Napoli. Sono anni di grande entusiasmo e passione per la ricerca figurativa.
Nel 1960 partecipa alla “Mostra Regionale Arti figurative” di Nola dove si aggiudica il Primo Premio di Pittura; alla “Rassegna Giovani Artisti del Mezzogiorno” a Napoli dove si aggiudica la Medaglia d’oro per la scultura del Presidente della R.A.I. ed alla “Mostra Banco di Napoli di Arte Sacra” a Napoli.
Nel 1961 vince una borsa di studio per l’affresco ad Arcumeggia e qui entra in contatto con gli artisti giovani, ma soprattutto con gli artisti di Brera. L’incontro è vivificante. In quegli anni della sua prima formazione si sente molto attratto dalla scultura. Realizza varie opere in pietra e argilla. Negli anni dell’Accademia scopre, avendo come maestro di incisione Arnoldo Ciarrocchi, le possibilità espressive di tale linguaggio. Da allora sino ad oggi la sua produzione incisoria si muove parallelamente alla ricerca pittorica realizzando un gran numero di lastre con varie tecniche grafiche. L’anno seguente gli viene assegnato il Premio Mancini per la pittura e nello stesso anno compie un viaggio in Inghilterra dove conosce lo scultore Henry Moore.
Nel 1963, è invitato alla Biennale di Incisione di Venezia, che si tiene alla Bevilacqua La Masa. Nel 1964, partecipa alla XXIV Biennale di Milano, presso la Permanente. Dal 1964 al 1968, l’artista compie svariate esperienze pittoriche a contatto con le ricerche correnti. Nel 1965, ordina la sua prima mostra alla Galleria S. Carlo di Napoli, che ripeterà l’anno seguente. In questi anni partecipa a varie rassegne nazionali, da S.Benedetto del Tronto alla Galleria Numero di Firenze, alle rassegne d’Arte del Mezzogiorno, al Palazzo Reale di Napoli ed allestisce una personale alla Galleria L’Approdo di Napoli.
Nel 1971 si trasferisce a Milano dove è insegnante di figura al Liceo Artistico di Brera quindi, dal 1993, gli viene assegnato l’insegnamento di Tecniche di incisione all’Accademia e, successivamente, alla Scuola del Nudo. I primi anni di Milano sono vissuti intensamente per i contatti con gli artisti e la critica. Trova uno studio in un cortile di Piazza Castello nel quale lavorerà per quasi 20 anni. Mario De Micheli è tra i primi critici a visitarlo nel suo studio e a presentarlo in varie rassegne importanti e mostre personali.
Nel 1999 è stato chiamato a far parte della Commissione per le opere d’Arte Sacra di Milano e, più recentemente, ad insegnare Pittura alla Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco.
Fa parte dell’Associazione Incisori Veneti.
Nel 2011 ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia Padiglione Italia, Torino, a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2012 partecipa al progetto “Domino01” alla Galleria San Carlo, Milano e alla “Biennale di Grafica Contemporanea Diego Donati”, Perugia. Numerosissime sono le mostre personali che gli vengono dedicate; l’ultima, in ordine di tempo, nel 2012 presso la “Fondazione Extrafid Art” di Lugano. Inserito nel Repertorio degli Incisori Italiani del 2009 – 2013 Gabinetto Stampe di Bagnacavallo (Ra). Gli è stata conferita al Castello Sforzesco di Milano una medaglia storica per il suo insegnamento di Pittura alla Scuola d’Arte del Castello. Di recente ha dipinto un’opera per il Museo del Ciclismo al Ghisallo. È presente con un’opera nel settore contemporaneo del Museo Diocesano di Milano. È inserito nel Catalogo d’Arte Moderna e Contemporanea del 2014 Sartori editrice.
Tra le opere pubbliche realizzate: Pala d’Altare per la chiesa di S. Maria alla Fontana di Milano; ”Cena di Emmaus“ per la chiesa di S.Giorgio in Schianno (Va); ceramica per la facciata della chiesa di S.Cristoforo di Ossona (Mi); pitture murali a Casoli di Atri (Te) e a S.Fermo di Varese.
Mario Borgese
Un flusso di energia, dynamis, che mai si acquieta, in quella sempre presente inquietudine del vivere che lo sguardo attento della memoria coglie al di sotto del quotidiano.
Giorgio Seveso
Credo che anche Venditti, come per altri pittori che mi piacciono e che quando posso invito ad amare, la pittura abbia rappresentato e rappresenti soprattutto l’espressione di un viaggio nella propria anima, in quella parte dell’anima (e della sensibilità) che non è solo intessuta di tracce personali ma che diviene specchio più generale, sentimento comune, anima di tutti noi…
Vera Agosti
Nel dipinto Incendio le fiamme rosseggianti, completamente assenti, sono vagamente ricordate da lingue di colore azzurro. Il drammatico evento viene espresso attraverso la confusione infinita degli oggetti che si mescolano tra loro, rotolando nel rogo, assumendo forme indistinte: caos puro, tensione, paura, un grido disperato nella furia del fuoco, che non si vede ma compare idealmente, è l’effetto conclusivo, il vento caldo che tutto distrugge o distruggerà.
Gianni Pre
Da tempo, ormai, questo vigoroso esponente della nuova figurazione contemporanea ci presenta oli di estrema asciuttezza espressiva. Il colore è magro, in certi casi come strappato dalla stessa polpa cromatica in una sorta di ferita aperta; il segno serpeggia lungo le torturate campiture come per graffiare ed incidere in profondità il tessuto degli scarni soggetti trattati.