Nicoletta Gatti nasce a Tortona nel 1959. Figlia d’arte, si diploma all’Accademia delle Arti Applicate di Milano.
Frequenta la scuola di pittura AR.VI.MA di Pavia, dove mette a punto le nozioni tecniche già parzialmente apprese nello studio paterno. Nel 2014 frequenta il corso di Cromatologia all’Accademia di Brera, tenuto dall’ artista Marco Casentini.
La ricerca dell’equilibrio tra forma e colore diviene , inizialmente, l’elemento fondamentale della sua pittura e il disegno viene dettato dai colori che creano la vera struttura del dipinto.
Le prime opere sono di stile prevalentemente geometrico, ma non meccanico, anzi pervase da una loro poesia, anche in virtù di un uso del colore molto raffinato.
In seguito la sua pittura si sposta verso un piano decisamente più intimo ed interiore : si sviluppa la serie dei “Tracciati”. Lo sfondo assume una discromia che lascia intravvedere graffi, impronte generiche, a volte somiglianti ad incisioni rupestri o a lettere di un alfabeto primordiale o ricordano brandelli di una mappa celeste. La tela è percorsa da una traccia, a volte netta, a volte incerta, imprecisa, a volte nascosta da macchie di colore, che dà la sensazione di voler fuggire oltre i limiti della tela.
Le sue opere astratte appaiono tanto più riuscite quanto più, paradossalmente, suggeriscono atmosfere irrisolte, visioni sospese, situazioni refrattarie a ipotesi di lettura esaustive. I lavori più recenti sembrano decisamente mettere a fuoco, però, una questione formale che ha anche un risvolto esistenziale: le tracce non sono altro che fotogrammi di un percorso di vita che corre e si snoda su terreni accidentati dai segni del tempo.