Marisa Montesissa si è diplomata presso l’Istituto d’Arte “Paolo Toschi” di Parma e all’Accademia di Belle Arti “Brera” di Milano, insegnante di Educazione Artistica, decide di dedicarsi alla scultura alla fine degli anni ’80.
Le opere scultoree rivelano gesti sapienti ed esperti, alto sapere artigianale, conoscenza profonda dell’arte antica, rigore di segni e forme, essenzialità, spiritualità, purezza delle linee, delicatezza compositiva contrapposta all’asperità del materiale utilizzato.
Due sono i temi che caratterizzano la sua espressione: Le donne nella donna e Cosmoessenza.
La donna per l’artista è un insieme complesso che racchiude tante sfaccettature, quali sono quelle della donna, di ciascuna donna.
Cosmoessenza, la scultura del ricordo, che rappresenta ciò di cui l’essere umano è permeato: dal macrocosmo al microcosmo, una narrazione visiva complessa e antiretorica per raccontare in modo leggero l’essenza dell’uomo, impastata di tutto ciò che lo circonda, dall’arte, alla cultura, alle relazioni e gli affetti.
L’artista lavora il refrattario a lastra, esprimendo la ricerca della forma attraverso il contrasto tra volumi essenziali e superfici estremamente ricercate nel modellato, in un continuo vibrare tra luce e ombra.
L’artista recupera il colore in senso non puramente decorativo, ma in funzione comunicativa, utilizzando pigmenti cotti in secondo e terzo fuoco su modellazione a lastra, in ossidazione e riduzione.