Sandra Marzorati, nata a Milano, ha studiato al Liceo Artistico e in seguito si è laureata in Archittetura al Politecnico di Milano. Dopo aver insegnato disegno e storia dell’arte decide di dedicarsi esclusivamente alla sua passione: l’arte. Dipinge da sempre, ma espone la sua prima personale alla fine degli anni ’80. Ha così inizio un periodo di mostre che testimoniano di un percorso coerente e caparbio tra Milano, Monza, Venezia. Si occupa contemporaneamente di organizzare laboratori creativi per l’infanzia con lo scopo di trasmettere l’interesse per l’arte. Dal 1996 il primo approccio con le installani che la porterà verso una scultura minimalista fatta di forme assemblate. Nello stesso periodo la sua pittura, dal tocco spatolato, animata da un cromatismo materico , diventa sempre di più lo studio urbanistico di città che si destrutturano. Del 2006 la prima opera esposta, nella rassegna dei soci “Ventipiucento”, alla Permanente di Milano. Altre sue esposizioni un’istallazione all’Umanitaria “Il raccolto” per Arte da Mangiare, una personale al cinema Apollo di Milano ed un’antologica al Circolo Filologico Milanese. Nel febbraio del 2011 una sua opera , selezionata per un’asta , è in mostra al Museo Nazionale di Belgrado con artisti internazionali tra cui Mimmo Paladino, Sandro Chia, Ana Adomovic, Cile, Nunzio. Recentemente ha esposto a Palazzo Zenobio di Venezia, Roma, Innbruck. Segue una personale “Magenta percorso e colore” alla Galleria degli Artisti” Milano. Nel 2012 la rassegna a Palazzo Zenobio a Venezia nel 2013 alla mostra d’Arte Contenporanea “Ruotando” a Milano. Del 3 luglio 1013 la mostra Atelier “Anime, Volti e Città Destrutturate” insieme ad Edy Persichelli, presentatata da Mario Quadraroli. Questa mostra permette a Sandra Marzorati di arrivare ad una visione della città apocalittica, che si scompone in un nuovo equilibrio di spazi ,di luce dove tutto si rinnova e le permette di affermare con energia un valore universale. L’artista integra la sua attività occupandosi di ricerche e approffondimenti per ciò che concerne la critica d’arte.
CONNESSIONI METROPOLITANE
di Massimiliano Porro
“Le innaturali concentrazioni metropolitane non colmano alcun vuoto, anzi lo accentuano. L’uomo che vive in gabbie di cemento, in affollatissime arnie, in asfittiche caserme è un uomo condannato alla solitudine” (Eugenio Montale).
Spirito sognante e garbato di viaggiatrice, Sandra Marzorati racconta la città. Lo fa con approccio inconsueto rivelandoci come dovrebbe essere: un luogo in cui le possibilità di connessione e soprattutto di comunicazione non lascino l’uomo condannato alla solitudine. Si pone di fronte, in modo antitetico, al pensiero espresso da Eugenio Montale.
Sandra non eleva un inno alla tecnologia, arido, futuristico, automatizzato. Non vuole che l’anima perda la propria forza di umanità ma, al contrario, ricerca artisticamente un centro di dialogo. Possiede una pittura che parla, lancia segnali, getta ponti tra le persone. La sua Città Cosmica conserva il sapore antico delle architetture classiche, tra cielo e terra, mentre riverbera uno specchio d’acqua a ricordare la laguna, origine di Vita. Uno spazio costruito da pennellate anche ruvide ma dense di desideri, paure, sentimenti roboanti. Un libro aperto e una culla che conserva infiniti germogli. E in questo centro totale e totalizzante soffia il vento costituito dalle voci di chi vi abita. L’essere umano, assente nell’immagine visiva, vive nei raggi che attraversano come campi magnetici il quadro e custodiscono relazioni. Intrecci fitti di un universo che, oggi, sta andando alla deriva creando spersonalizzazioni e l’artista, conscia di questi pericoli, mostra un alto grado di sensibilità, opponendosi al grezzo materialismo. Il colore in toto partecipa a questo suo percorso di ricerca che, da diversi anni, vede la città protagonista di un pensiero al passo con i tempi che stiamo vivendo. Una contemporaneità intrisa di echi che non hanno fine.