Isa Stella ha cominciato l’attività artistica verso la metà degli anni Settanta partecipando a corsi di nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Brera E’ stata allieva di Dolores Grigolon, pittrice padovana. Ha frequentato la scuola di pittura del maestro venezuelano Jacobo Borges presso l’Accademia Internazionale di Salisburgo, fondata da Oscar Kokoschka. A Venezia ha seguito corsi di grafica alla Bottega del Tintoretto.
Ha sviluppato negli anni un passaggio graduale dal figurativo all’ informale, mantenendo una decrescente presenza della figura. La sua pittura è fondata sulla ricerca del segno e del colore ed è di matrice espressionista.
Dal 2006 è socia della Sociètà per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano. Fa parte dell’Associazione Artistica Città di Padova e del gruppo Artisti della Saccisica
Hanno espresso giudizi sulla sua pittura: Jacobo Borges, Richard Demel, Umberto Marinello, Paolo Rizzi, Giorgio Segato, Camillo Semenzato, Stefano Santuari, Andrea Stassano e altri.
Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero, riportandone riconoscimenti. E’ sul catalogo di Arte Moderna 2007. edito dalla Mondatori. Piemontese di origine, vive e lavora in Padova.
Cenni critici
“Movimenti e mutazioni” Giorgio Segato
…Il movimento e la mutazione consentono a Isa Stella di andare oltre le finestre, oltre il diaframma dell’apparente, di attraversare mentalmente e metaforicamente le “stanze della memoria”, i cancelli che ci separano dai giardini fioriti, dal rigoglio edenico della natura e delle emozioni antiche e fonde, e anche di entrare nel ritmo di un hot jazz o di un sensuale tango figurato, guidata semplicemente dal gesto e dal colore, dal comporsi e scomporsi delle cromie, dai giochi degli accostamenti in cui prevalgono blu, rosso, giallo ocra, verdi e tocchi di bianco in varietà di toni vicini e intermedi, che mirano a cogliere per via intuitiva magiche simmetrie e gamme armoniche proprie della musica…
“Donne in cammino” Umberto Marinello
… Isa Stella esalta la marcia delle donne verso il proprio riscatto, ed è una marcia che prende origine e che è sostenuta dalla dignità consapevole della donna stessa che, nella lettura di questi quadri, appare decisa a conquistarsi il futuro con le proprie forze. La figurazione è in genere abbozzata, perché ciò che conta è la sola identificazione femminile, mentre è il movimento, in un contesto cromatico volutamente travolgente a dare il senso profondo dell’opera…
…Il suo è un modo di raccontarsi che non consente mediazioni. Il suo racconto aggredisce e quando se ne è colpiti non si riesce a restarne fuori.